
Facebook, si sa, non è un ente benefico e vive grazie alle inserzioni a pagamento che tutti i Social Media Specialist realizzano sulla sua piattaforma pubblicitaria. Non è un caso che lo stesso Facebook tenga monitorata la rete, soprattutto i social, per valutare il sentiment intorno agli argomenti che più gli stanno cari, ovvero in questo caso, gli investimenti che le attività fanno sul social per promuovere i loro servizi.
Uno degli argomenti più trattati, odiati e ripudiati da quando esiste Facebook ADS è sicuramente la regola del 20% del testo sulle immagini. Quanti social-media-cugini ignari si sono visti le loro inserzioni non approvate dal robot di Marc Zuckerberg? Sarà successo sicuramente anche a te che stai leggendo questo post. A proposito, se lo troverai utile potresti condividerlo nei tuoi canali social, che ne dici?
La regola del 20% di testo sovrapposto sulle immagini
Il social network blu non è nato come strumento per fare pubblicità, ma nel corso dei suoi primi anni di vita qualcuno a Menlo Park ha capito che sarebbe potuto diventare un ottimo strumento per veicolare contenuti promozionali “mascherati”. Si sono così affacciate al social le aziende, molte delle quali hanno iniziato (e continuano) a fare esclusivamente pubblicità. Pertanto venne inserita una regola per cercare di limitare l’impatto che le inserzioni avevano sulle persone, evitando che queste scappassero dal social perché bombardate da contenuti pubblicitari: la regola del 20% di testo.
Qualsiasi contenuto visual di una inserzione non poteva essere ricoperto da testo per più del 20%. Un bel grattacapo per tutti gli inserzionisti, ma una buona notizia per gli utenti che non vedevano immagini con grafiche straripanti di messaggi pubblicitari.
Per calcolare la percentuale di superficie ricoperta da testo, Facebook mette(va) a disposizione uno strumento, denominato strumento griglia Facebook, che divideva la superficie in 25 rettangoli uguali. Ognuno dei rettangoli rappresentava una porzione pari al 4% della superficie.
Una volta caricata l’immagine era possibile definire in modo semplice, selezionando i rettangoli che contenevano del testo, a quanto corrispondeva la superficie relativa. Nell’esempio qui sopra puoi vedere che sono selezionati 5 rettangoli, ovvero 5 x 4% = 20%. Una sponsorizzata con questa immagine sarebbe stata approvata.
Nel secondo esempio invece puoi vedere come la stessa quantità di caratteri, ma leggermente spostata in basso, vada a coprire 10 rettangoli, ovvero il 40% della superficie. In questo caso l’ADS non sarebbe stata approvata.
Da qualche settimana le regole sono cambiate, vediamo come.
Testo sovrapposto sulle immagini: mai più limiti, o quasi
Per la felicità di molti inserzionisti, Facebook ha modificato la regola del 20% di testo sovrapposto all’immagine inserendo delle nuove linee guida e un nuovo strumento griglia.
[Tweet “Nuove linee guida per il testo delle immagini #facebookADS”]
Non più limiti al testo bensì una riduzione della copertura dell’inserzione all’aumentare della percentuale dello stesso. In poche parole più testo inserisci, più paghi le inserzioni. Nonostante ciò c’è ancora una possibilità che la sponsorizzata non venga approvata.
Le nuove linee guida possono essere visionate alla pagina Strumento per testo sovrapposto dove è ancora possibile caricare l’immagine della nostra ADS e verificarne la copertura del testo. Un nuovo strumento griglia Facebook.
A differenza della versione precedente dove era possibile verificare “a mano” quanti rettangoli comprendevano del testo, ora è il sistema (il robot) in automatico a rilevare il testo e stabilire quanto esso incide sulla superficie dell’immagine.
Il lavoro del robot potrà dare uno dei seguenti 4 risultati:
- TESTO DELL’IMMAGINE: OK – La tua inserzione verrà pubblicata normalmente
- TESTO DELL’IMMAGINE: BASSA – La copertura della tua inserzione potrebbe essere leggermente inferiore
- TESTO DELL’IMMAGINE: MEDIA – La copertura della tua inserzione potrebbe essere molto inferiore
- TESTO DELL’IMMAGINE: ELEVATA – La tua inserzione potrebbe non essere pubblicata
Vengono forniti anche degli esempi visivi per spiegare il concetto.
La nuova regola del 20% in pratica
E’ evidente che la nuova regola del 20% del testo sovrapposto sulle immagini delle sponsorizzate è stata studiata per non deludere nessuna delle due parti:
- Gli inserzionisti che non vedranno più (o quasi) le inserzioni non approvate a causa della percentuale del testo
- Gli utenti che non saranno bombardati da inserzioni promozionali stile “volantino del supermercato”
Quindi Facebook da un lato tiene buoni gli inserzionisti che gli danno da vivere e dall’altro tiene buoni gli utenti che non scappano in altri social.
In buona sostanza l’inserzionista che ha la necessità di inserire del testo e non riesce a contenere il messaggio, si vedrà addebitare un CPM (costo per mille visualizzazioni) più alto rispetto a chi continuerà a rispettare la regola del 20%.
Le eccezioni alla regola del 20%
Sono state considerate anche delle eccezioni, dal momento che non tutto ciò che può essere usato come elemento grafico di una inserzione, può essere fatto rientrare nella regola del 20%.
Nella fattispecie, possono essere considerati eccezioni, le seguenti grafiche:
- Locandine di film
- Copertine di libri
- Copertine di album musicali
- Immagini di prodotti: quanto un intero prodotto può essere visto completamente e non solo una sua porzione ingrandita
- Locandine di concerti / festival / eventi di sport
- Lavori basati sul testo: fumetti, giornali, corsi di calligrafia
- Screenshot di App e giochi
- Testi aventi valore legale
- Infografiche
Al mio via scatenate le ADS
Tutti a pubblicare ADS ricoperte di testo, tanto adesso nel 90% dei casi la stessa verrà pubblicata. Calma, stai sbagliando. Continua a ragionare come se la regola del 20% di testo fosse ancora valida nella sua versione originale. Solo in questo modo potrai garantirti di non “torturare” le persone nel social con le tue promozioni “stile supermercato” e al tempo stesso di contenere i costi.
Diversamente dovrai prendere in considerazione il progressivo allontanamento del pubblico dal tuo brand e proporzionalmente un aumento dei costi delle tue ADS.
Se hai trovato interessante questo post, puoi condividerlo nei tuoi canali social, mi aiuterai a crescere e a creare sempre nuovi contenuti utili per il tuo business su Facebook.






